Akliouche, l’ultima perla del Monaco che ha già incantato Henry

21 anni e una sola presenza dall’inizio in stagione. La storia breve di Maghnes Akliouche ha avuto un turning point strabiliante sabato sera, quando il suo Monaco ha battuto 3-2 l’Olympique Marsiglia di Rino Gattuso. E in questa vittoria il trequartista francese di origini algerine ha avuto un ruolo chiave, segnando il gol dell’1-1, fornendo l’assist a Balogun per il 2-2 e siglando personalmente il centro della vittoria. Un tris d’assi sbattuto forte nel casinò più illustre di Francia, in quello stadio Louis II dove i tifosi scarseggiano ma il talento dei giovani locali abbonda. Seguendo i passi di un Henry e Mbappé.

La danza berbera

Un gol di prepotenza di destro, un assist con i tempi giusti in verticale e una fucilata di sinistro senza pensarci. I tre fuochi venuti fuori dal piedi del giovane Maghnes sabato scorso. Dei piedi che seguono una danza berbera, quella del suo ceppo originario, una danza che con il pallone tra i piedi ipnotizza avversari e anche spettatori, allibiti dallo show di un ragazzino che per la prima volta schierato da mezza punta classica ha dimostrato di potersi destreggiare con sapienza e bellezza in un ruolo ormai quasi in disuso.

Definitivamente promosso quest’anno in prima squadra dal tecnico Adolf Huttler, che ha visto in lui le scintille del funambolo ma anche la precisione del lanciatore di coltelli, Akliouche si è diplomato a pieni voti sabato, aprendo così un altro splendido capitolo della dinastia dei giovani fenomeni cresciuti nel Principato, dove il club biancorosso fornisce spazio e tempo a coloro che hanno il talento nel sangue. Sebbene non sia venuto fuori giovanissimo come i suoi predecessori e modelli Thierry Henry e Kylian Mbappé, il 21enne nato come loro nella regione parigina, sembra essere pronto all’accelerazione definitiva. Sempre a passo di una danza ammaliante.

Mi manda Titi

Come se avesse avuto una premonizione, lo stesso Henry lo aveva già convocato nella nazionale under 21 francese qualche giorno prima, come a voler infondere nel suo animo la motivazione adeguata per fare il salto di qualità. Le sue due prestazioni da subentrato contro Danimarca e Slovenia non erano state così scintillanti, ma Maghnes le ha intese come piccole tappe di avvicinamento alla vetta. Una vetta che oggi in Ligue 1 viene occupata proprio dal suo Monaco, nel quale è lui il secondo goleador con tre reti realizzate dietro solamente a capitan Ben Yedder, il quale ha compreso di avere a che fare con un talento che va accompagnato e motivato. 

L’ennesimo luccicante fiore di un giardino che brilla di luce propria come quello del Monaco, dove i giocatori di qualità trovano terreno fertile per nascere e crescere senza pressioni. Anche se, adesso, dopo quest’inizio, ci sarà da aspettarsi un trattamento di riguardo importante per un fenomeno in erba che vuole riprendere la vecchia tradizione del trequartista classico cantandola a modo suo. 

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